Oggi la comunicazione ha raggiunto livelli mai toccati nè sperati prima.
I media informano la popolazione, i cellulari permettono di comunicare in ogni momento, internet è una fonte di informazione e comunicazione a basso costo estremamente interattiva.
Eppure, con tutti questi mezzi, c’è da prendere atto che oggi siamo incapaci di comunicare.
Sì, inutile girarci intorno. La comunicazione oggi è fallimentare, faziosa, aggressiva, infettata dalla prevaricazione.
Un esempio lampante sono i talk show televisivi, dove persone di diverse estrazioni o fazioni politiche si sbraitano contro in un teatrino caotico e aggressivo, che non informa e che produce solo degrado dei costumi.
Ma anche su internet la situazione non è poi tanto diversa. Se è vero, come è vero, che con internet tutti possono esprimere le proprie idee senza costi aggiuntivi nè permessi particolari, c’è anche da dire che Internet delle volte si riduce a un coro di voci contrastanti in una giungla disordinata.
A questo punto mi chiedo: cosa c’è alla base nell’umanità che la rende incapace di dialogare sul serio?
Forse è colpa dell’incapacità all’ascolto. In una società “fast” dove tutti twittano, condividono, chattano, tutti parlano, tutti parlano, nessuno sembra più interessato ad ascoltare, specialmente quando poi l’ascolto si traduce nell’essere spettatori di programmi tv osceni e degradanti come i su citati talk show.
Se ci rifletterete, vi accorgerete che l’incapacità all’ascolto si manifesta un po’ in tutto. Anche nell’intrattenimento. Conoscete qualche bambino che preferisca l’ascolto di una favola al giocare ai videogiochi?
Conoscete qualcuno che preferisca leggere un romanzo piuttosto che vedere un telefilm?
Probabilmente la vostra risposta sarà: sì, li conosco. Ma quanti sono?
Ve lo dico io: si contano sulle dita di una mano.