Halloween.
Una festa entrata ormai nell’immaginario collettivo italiano. Ma dove è nata? Che cosa significa poi “Halloween”? Ma soprattutto, non c’era già in Italia una forma nostrana di Halloween?
Non è chiaro se la festa sia nata presso i Romani, come festa dedicata a Pomona, dea dei frutti e delle coltivazioni, o anche come festa dedicata ai morti, chiamata Parentalia, o se invece il moderno Halloween discenda dalla festa celtica di Samhain, festa di fine estate.
Quello che è chiaro, invece, è il significato del nome. Halloween è una contrazione di All Hallow’s eve. Che tradotto in italiano vuol dire: la vigilia (eve) di ogni (all) santi (hallow).
Ecco. Ancora una volta la conoscenza dei fatti fa perdere qualsiasi alone di fascino e mistero alle cose. Siamo passati dalle zucche intagliate, i fantasmi e mostri simili, alla vigilia di ognisanti.
Dalle mie parti, la generazione dei miei genitori nella notte tra il 31 Ottobre e l’1 Novembre preparava i biscotti per i morti, che di notte, secondo la leggenda, avrebbero fatto una processione, un corteo…E chi li avrebbe visti dalla finestra sarebbe morto. Se vogliamo, anche più “horror” di dolcetto o scherzetto.
Eppure la nostra festa è andata in disuso, mentre la versione straniera, addolcita e commercializzata negli U.S.A. è approdata anche qui, nella principale colonia europea degli Stati Uniti (l’Italia, sì).
Come dire: le tradizioni stanno a zero, quando è possibile creare un nuovo pretesto per far spendere soldi.
Ah, dimenticavo…. buon halloween!
E non guardate fuori dalla finestra stanotte…