C’era una volta, in un epoca simile alla nostra… anzi, proprio nella nostra epoca, un aspirante scrittore che ne aveva le palle piene di cercare di pubblicare un suo romanzo con quelle merdacce impunite degli editori. Si dava il caso che l’aspirante scrittore in questione, sebbene fosse frustrato, avvelenato e capace di sbudellare un essere umano con le sue stesse mani se solo gli avesse detto di essere un editore, non era uno sciocco e sapeva che per fare lo scrittore a tutti gli effetti servivano due sole cose. La prima era la voglia di essere uno scrittore, la seconda l’essere famoso.
Il talento non serviva, per un semplice concetto: abbiamo già detto che le cose richieste erano due, e due soltanto, e dovendo scegliere, gli editori pensavano: ma sticazzi il talento!
Mica si vende ‘sta roba!
Allora, l’aspirante scrittore avvelenato ma furbo, o almeno non stupido, decise di fare il colpaccio. Fece i provini per un reality show, fu preso, e dopo una settimana diede di matto in diretta e si eliminò dal programma. Poi contattò le grandi case editrici e pubblicò un libro.
E in culo a tutti gli altri. ‘Tacci vostri.
Oh, sia chiaro: non è una storia autobiografica eh. Non penso mi prenderebbero in un reality show..