Ho sempre conservato la cartellina verde.
L’ho spostata da un mobile all’altro, l’ho trascurata, l’ho lasciata in mezzo a tanta altra roba “inutile”, ma non ho mai dimenticato il suo contenuto: un cd, qualche foglio e un disegno.
Il materiale del mio primissimo libro, se possiamo chiamare libro un file che non arriva a 2000 parole.
Oggi la cartellina verde è uscita di nuovo allo scoperto, in una di quelle periodiche pulizie degli scaffali, sempre straripanti di carte e cartacce. Stavolta ho deciso di aprirla, di recuperare i file e leggerne il contenuto. Fortunatamente il cd, vecchio di dieci anni, funziona ancora alla perfezione.
Aprire il file LIBRO, risalente al 19 giugno 2006, è stato emozionante. Tanti ricordi sono affiorati nella mia mente, mi è venuta nostalgia di quei tempi, di quella visione delle cose così semplice e ottimista. Ma soprattutto mi ha stupito la maturità di alcuni passaggi del testo.
Ricordavo che fosse una specie di saga vichinga influenzata dai film de “Il Signore degli Anelli”, e credevo che fosse scritta molto male. Ora, sicuramente ci sono dei problemi, tra virgole non sempre messe al posto giusto e impaginazione frettolosa, ma è molto meglio di quanto ricordassi!
Ci sono brani come questo:
In quegli anni correva cattivo sangue tra Uomini e Giganti e la proverbiale discordia tra le due razze fece esplodere un sanguinoso conflitto. Quel giorno faceva freddo e la neve era ghiacciata e scricchiolante sotto gli zoccoli dei cavalli…
e questo:
Julder provava una strana sensazione; mai si era fatto scrupoli nell’affrontare un nemico, Umano o Gigante; ma Julder conosceva Eirik da troppo tempo per affrontare quella faccenda freddamente, come aveva sempre fatto e come doveva fare ogni guerriero.
che per quanto “banali” mi hanno comunque stupito per il lessico usato.
Una vera, bella sorpresa.
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